Come la maggior parte dei dilettanti autocostruttori anch'io ho cominciato con una galena bruttina, costruita nel mio caso, su uno sfrido di compensato aeronautico. Mio padre era addetto alla struttura ed Arnaldo ai motori di aerei in riparazione all'allora esistente "campo di volo" di Pistoia. |
Come mi fu iniettato il bacillo della radio a dieci anni..
Anche se precedentemente alla seconda guerra
mondiale avevo visto mio padre armeggiare con fili e cuffie, forse non
sarei mai stato colpito dal "Bacillo" della radio, se circostanze belliche
non ne avessero favorito l'occasione. La mia famiglia proveniva da Pieve
a Celle (PT) dove mio nonno filandiere aveva una fabbrica e tanto spazio.
A causa dei bombardamenti su Pistoia fummo costretti a "sfollare" nella
casa del nonno. Dopo poco tempo arrivarono anche amici comuni che installarono
un laboratorio di radio-costruzioni in una "stanza segreta", adiacente
alla filanda, infischiandosene dei divieti.Io ero sempre li ad osservare
finché un giorno, considerata la mia curiosità, il mio amico
Arnaldo Niccolai diventò anche il mio maestro, ingegnandomi con
pazienza la costruzione della galena.Ora sono certo di dovere a lui la
nascita di questa mia passione che insieme ad altre cose mi ha offerto
l'opportunità di insegnare per quasi trenta anni all' I.P.S.I.A.
A.Pacinotti di Pistoia. Il mio lavoro in origine
era ben altro, ma sono grato alla sorte per avermi dato l'occasione di
farne uno perfetto per la mia passione. Ho potuto così condividerla
con colleghi radioamatori
ed allievi che lo sarebbero diventati in seguito.
Gianfranco
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EFFETTI IMPREVISTI !
Finita la guerra e tornato in città, mi presentai da Arnaldo per farmi risolvere un problema. Avrei voluto costruire un amplificatore per una galena nuova, ma non possedevo i componenti appropriati e non avrei potuto spenderci molto denaro. Egli scelse, fra quel poco che avevo a disposizione, ciò che in qualche modo potesse funzionare. Una 6V6 come raddrizzatrice ad una semionda, una 6K7 come amplificatrice e due trasformatori da campanelli per l'alimentazione. Visto che lui aveva fatto questo miracolo, anch'io volli aggiungerne uno tutto mio; dovendo comperare 2 condensatori di filtro e uno catodico, per risparmiare, li presi tutti e 3 catodici. Controllato il circuito decisi finalmente per la prova del fuoco, inserii alla rete luce l'amplificatore e aspettai che le valvole riscaldassero. Stavo ascoltando in cuffia un segnale molto più forte, ed ero soddisfatto per ciò che avevo costruito, quando un forte scoppio mi riportò alla realtà. Mia madre preoccupata corse a vedere, ma tutto era già finito, e mi trovò indenne ma attonito nel vedere ciò che rimaneva del condensatore esploso... "eh... ma ha funzionato!"..le dissi con un fare tra il serio ed il faceto. Mio malgrado avevo inventato... l'amplificatore a scoppio! |
Provando
e riprovando..
..mi accorsi che un
ricevitore a reazione oltre che a ricevere, poteva anche trasmettere...
e così riuscivo, rimanendo in garage, a sovrappormi con fischi
e urla alla stazione radio che l'apparecchio di casa stava ricevendo. Tutto
questo mi divertiva, ma non era lo stesso per i miei famigliari e vicini
che mi reputavano un tipo alquanto strani. Nel 1948 iniziai a fare
delle prove di trasmissione modulando sul circuito d'antenna con microfono
a carbone come riportato dal Montù del 1923 unico testo allora a
mia disposizione. Naturalmente questo tipo di modulazione risultò
di difficile ricezione
per I1AFK
Maurizio di Pistoia, ma riuscimmo a fare il collegamento.
Ricevetti in quella occasione un invito per una visita alla sua stazione,
ma, data anche la mia giovane età, non mi dichiarai per paura di
chissà quali esiti vista l'illegalità che avevo commesso.
Era ancora troppo vivo, infatti, in me il ricordo di soldati tedeschi con
intenzioni di rappresaglia. Avevano scoperto in casa dei nonni un oscillatore-modulato
nascosto sotto il letto.
Non ebbi l'occasione di conoscere I1GR, poi I5DCE Franco Guiducci , che da poco era espatriato. Data la scarsa qualità del mio ricevitore non ero riuscito ad ascoltarlo nemmeno quando Maurizio gli passava il microfono e Franco lo riprendeva dall'Argentina. Maurizio, con un traliccio di assi di legno sul tetto, con un castello che lui chiamava "letto",girava una "rotary" 2 elementi per i 20 metri e molto spesso collegava in inglese stazioni straniere. Per me era quasi fantascienza, ma lui collegava tutto il mondo ed io non sapevo ancora cosa fosse il DX. Feci il pirata per molte volte, non avendo ancora l'età per richiedere la licenza. Pagai per questo solo un' ammenda di quattromila lire perché quando venni ascoltato ed individuato dal Ministero delle Poste avevo già inoltrato la domanda per la licenza provvisoria di trasmissione. Per la cronaca, ero in collegamento con I1SBI Ivo. Così tutto finì abbastanza bene e poco dopo, il 1° marzo 1952 mi arrivò la tanto sospirata licenza col nominativo I1SWK. L'emozione fu grande e quasi da non riuscivo a credere che da allora avrei potuto dichiarare la mia identità. Nel frattempo avevo usato i1MZZ (Mezza Zanzara Zoppa) e i1RSQ (Ragazzo Senza Quattrini), anche ad un altro grande amico, Angiolo Chiti, arrivò la tanto sospirata licenza come I1SXN , mentre l'amico Giorgio Petrucci rimase a bocca asciutta e solo molto dopo diventò I2PTE . Angiolo risiede a Firenze e Giorgio a Dello (LC). Fu ancora I1SXN che mi fece fare la conoscenza con Piero Moroni I1TDJ , entrambi furono di stimolo per nuove sperimentazioni e fonti di risposte ai miei quesiti. Conobbi de visu I1CKQ Mariano, di Maresca. I1AGQ Aladino, di Barberino del Mugello, mi fu presentato da un altro grande amico "Giuseppe" Paolocci che mi accompagnò anche nel deposito del simpatico e cordiale "surplussaro" Ferrero Paoletti. I1AGQ fu anche il mio riferimento per i 144 MHz, per me, quasi ai confini del possibile. Dopo poco anche i1LCC Ilio iniziò a trasmettere seguito da tanti altri nuovi e appassionati radioamatori che collaborarono poi anche alla fondazione della Sezione A.R.I. di Pistoia. E' sempre di quei tempi la conoscenza anche de visu del concittadino Avaldino Innocenti I1CAO , dirigente in quegli anni del settore Audio della sede RAI di Firenze. (negli anni 70 gli I 5 sostituirono gli I 1) Tengo a precisare che in quegli anni ho conosciuto altri radioamatori che per varie cause non ho mai collegato via radio, e sono: --I1AEN Ulisse Venturi, titolare dell'omonima Fabbrica Tubi Metallici Flessibili. --I1AEL Giuseppe Gavazzi, titolare dell'omonimo grande negozio di elettrodomestici, autore di alcuni appunti sul primo radiantismo di Pistoia. --I1ATQ Giuseppe Corti, conosciuto come titolare di negozio di elettrodomestici e poi insenante INAPLI
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