Alla fine degli anni cinquanta, divennero reperibili i primi transistori per alte frequenze, ma soltanto con l'arrivo della  serie Philips OC170 i prezzi furono alla  mia portata . Così iniziai a fare degli esperimenti di ricezione e trasmissione in VHF.  Come si nota dallo schema originale utilizzai un solo OC171 per lo stadio a radiofrequenza e 2 OC71 per la bassa. Il microfono a carbone, l'auricolare e la batteria a 9 V erano contenuti  in una vecchia cornetta telefonica da campo.Tutto il resto era contenuto in una cassettina di legno che aveva già alloggiato due  apparecchi  simili. Il primo, equipaggiato con  una sola 6j6, un triodo per l'alta e l'altro per la bassa,  il secondo era un ibrido con la bassa frequenza a transistor.  A proposito di transistor ricordo che comperati alcuni 2N107  da "Ferrero", li portai a casa e li montai subito per la prova,  ne constatai il  funzionamento  e rimasi sbalordito. Non erano più necessarie le ingombranti batterie anodiche da almeno 90V  e le grosse batterie dei filamenti,  sarebbe bastata  una sola e piccola batteria da 4,5V,  quasi incredibile! Ciò che avevamo letto sulle riviste, ora, era  a portata di mano, non rimaneva che approfittarne. Nel mio piccolo lo feci, e da allora fu tutto più  semplice e complesso al tempo stesso. Da allora iniziarono gli arrosti, perchè abituati ai tubi che ti permettevano di provare e magari accorgerti che qualcosa non andava, con questi era sempre troppo tardi. Nessun ferito!

Del  mio primo QSO realizzato a transistor nel 1960 , con I5ESR Mario,  esiste ancora una registrazione effettuata da lui, che come me usava apparecchiature autocostruite . Quasi tutti gi OM di allora si costruivano almeno gli apparati più semplici,  poi se c'erano i soldi  passavano a qualcosa di Surplus o Professionale.  Considerato  che il mio RTX erogava una potenza che non riusciva minimamente a accendere una lampadina da 0,2 w dubitavo molto di ottenere un buon risultato. Prove precedenti con valvole avevano fatto rilevare grandi difficoltà di funzionamento per un motivo o per l'altro anche se la potenza era maggiore. Da casa e con antenne fisse l'avevo provato, ma non in portatile. Con i transistori il bello era proprio il  portarlo a spasso con problemi zero e quindi approfittai della prima occasione.Dovendo per lavoro transitare dalle Piastre (600 m s.l.m.)  lungo la salita  mi fermai tre volte e furono tre prove positive, l'ultima è quella registrata. Provai due antenne accordate alla meglio, un dipolo ed uno stilo.   Risalito sulla mia giardinetta ripartii felice e credetti di volare.

 

Registrazione audio eseguita da i5esr  231KB        Si ascoltano Mario e Gianfranco


 

IL " MICROBO"

Questo appellativo gli era stato dato da ESR e DCE per le sue,allora, esigue dimensioni. E' una versione migliorata del primo, con più  potenza in trasmissione e ricezione. La tensione di alimentazione è 18V per la trasmissione, per l'inserimento di una batteria nel contenitore di metallo.

 Coglievo tutte le occasioni per portarlo con me  per collegarmi con  altri amici di zona su una frequenza  a noi non allora concessa, dandoci molte soddisfazioni e occasioni per collegarci in portatile. Ancora non erano reperibili transistor con frequenza di taglio per 144 MHz.   Anche di questi qso ho le registrazioni  in cui si nota lo stupore per la possibilità di collegamento con potenza di soli pochi  mW.

 

Registrazione audio eseguita da i5esr  242 KB          Si ascoltano Mario Gianfranco e Franco

 

Ciao belle valvolone e valvoline, 

fonti di sogni a radiofrequenza... non vi dimenticherò!

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